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8 aprile 2007

La Pasquetta

(Scena dal film Une partie de campagne de Jean Renoir. Foto tratta da filmreference.com)

La Pasquetta è il termine che fa riferimento al lunedì dopo Pasqua, per il cattolicesimo il lunedì dell'Angelo. Questo giorno è per molti un giorno libero che si trascorre facendo una gita fuori porta e un picnic.
In ricetteonline troviamo alcuni consigli per questa giornata:

In alternativa ai classici panini, vi consigliamo un’appetitosa grigliata, che necessita di ben poca attrezzatura può essere preparata quasi ovunque con un barbecue portatile, di solito contenuto in una valigia o scatola di dimensioni ridotte.

E’ comunque importante osservare alcune precauzioni: seguite i nostri consigli sulla cucina alla griglia, e in particolare:

- Usate braci e carbonella, non la fiamma viva
- non cucinate eccessivamente i cibi (non devono avere parti bruciacchiate)
- posizionate il barbecue in una zona riparata dal vento
- non usate alcool o altri starter chimici per accendere il fuoco: vanno benissimo invece la carta di giornale, dei pezzettini sottili di legno e magari erbe aromatiche o pigne.
- non spegnete il fuoco con acqua, per evitare che il barbecue si arrugginisca. Aspettate che si raffreddi da solo oppure coprite le braci con della sabbia.
- se dovete cucinare cibi fragili, che potrebbero rompersi durante la cottura, usate una piastra girevole, eviterete di dover buttare i pezzi che altrimenti finirebbero inevitabilmente sulle braci.
- avvolgete gli alimenti più delicati, come i pesci interi o a tranci, in cartocci di alluminio ricavati dai comuni rotoli che si usano per riporre i cibi in frigorifero.

Quest’ultima tecnica è ideale per preparare un ottimo contorno: le patate al cartoccio. Avvolgete delle patate intere non sbucciate con l’alluminio e lasciatele sulla griglia insieme alla carne o al pesce per 15 – 20 minuti (più le patate sono grandi più aumenterà il tempo di cottura).

Toglietele dal fuoco e lasciatele nel loro cartoccio fino a pochi attimi prima di servirle. Una volta cotte, si sbucceranno molto facilmente, e risulteranno particolarmente saporite. Possono essere gustate con una spruzzatina di sale e un filo d’olio d’oliva.

Se qualcuno di voi ha voglia di fare un piccolo esercizio lessicale, scaricatevi questi documenti pdf, della casa editrice Hueber, che parlano sulla Pasqua e la Pasquetta.
Vi consigliamo inoltre di leggere questa pagina di Mangiarebene sul Picnic dove troverete alcune interessanti ricette!

20 febbraio 2007

L'anno del maiale d'oro



E' appena iniziato il nuovo anno cinese, l'anno del maiale, che capita solo ogni 60 anni. Dicono che i nati sotto questo segno siano molto fortunati. La Cina ha detto addio all'anno del cane lo scorso fine settimana per salutare l'inizio di quello del maiale, in occasione del Capodanno del calendario lunare, la festa piu' importante per i cinesi (1,3 miliardi). Grandi festeggiamenti per le strade di Pechino, con petardi e fuochi d'artificio che secondo la tradizione aiutano a tenere lontani gli spiriti maligni. Buon anno e auguri per tutti i cinesi e anche per i cittadini di origine cinese che abitano in Italia e in tutto il mondo!
Volete sapere qual è il vostro segno? Cliccate qui. Vi invitiamo inoltre a visitare il blog di Giorgio Bettinelli, La Cina è vicina, un portale d'informazione su questo Paese.

11 febbraio 2007

Vola "la Colombina": Venezia apre la festa

E' partito oggi, ufficialmente, il Carnevale di Venezia. L'edizione 2007 è dedicata a Carlo Goldoni, per il 300esimo anniversario dalla nascita. L'atleta Federica Pellegrini, giovane campionessa di nuoto, medaglia d'argento alle Olimpiadi di Atene 2004 è il simbolo del'avvio dei festeggiamenti con il suo tradizionale 'volo della colombina' dal campanile di San Marco. Ad assistere, almeno 150mila persone, e tantissime maschere. (testo e foto da Repubblica.it)

8 gennaio 2007

Il caminetto



Speriamo che la Befana vi abbia portato tanti bei regali! Innanzitutto vi consigliamo di leggere l’interessantissimo post di Cristina (Pomi d'ottone e manici di scopa) sulla storia di questa strega buona che scendeva di notte dal camino... Noi invece oggi vi vogliamo parlare proprio di questo, del camino.


Non si conosce esattamente il momento della nascita del camino come lo conosciamo oggi. E’ possibile che il predecessore del camino sia stato il forno del pane, oppure la fornace per fondere i metalli o cuocere le ceramiche. Nell’antichità il focolare rappresentava il simbolo della casa e della famiglia che si radunava intorno ad esso, e i romani lo conoscevano con il nome di atrium, ossia la stanza principale della casa nel cui centro ardeva il fuoco e che aveva un foro sul soffitto per l’uscita del fumo.

Il camino rustico è quello più semplice, usato tradizionalmente come cucina e messo in mezzo alla stanza principale oppure addossato ad una parete. I camini medioevali di monasteri e conventi sono di stile gotico, ma questo stile non abbonda in Italia, dove i camini conservano una struttura semplice e sobria. E’ dal Quattrocento al Cinquecento che i camini italiani cominciano ad avere delle fioriture artistiche. Nel Rinascimento, la cappa dei camini raggiunge persino i soffitti e lega il pavimento in un unico monumento con decorazioni fatte in stucco e di colore bianco o dorato. Il camino del Barocco (dal Seicento al Settecento) ha delle forme ampollose, spesso arricchite con figure allegoriche o mitologiche. Verso la fine del Settecento arriva lo stile neoclassico e i camini diventano di nuovo semplici e con linee diritte.
Oggi, il camino si è evoluto grazie alla tecnologia ed è diventato più efficiente e funzionale, anche se di solito è rimasto un metodo di riscaldamento alter
nativo o complementare.
C'è comunque qualcosa di magico nel contemplare il fuoco, a volte ipnotico, del camino, non è vero?

(tutte le foto tratte da diversi siti di Internet)

5 gennaio 2007

La storia del pane

(foto da: www.vallicuronegrueossona.it)

Le origini del pane si perdono nel lontanissimo neolitico quando i primi rudimentali tentativi di lavorare i cereali producevano poltiglie di farine granulose e scure che accanto al fuoco si cuoceva lentamente, senza una forma definita.
Si pensa che la scoperta del pane avvenne casualmente, quando lasciata della poltiglia di cereali vicino ad un fuoco ci si accorse che si induriva cambiando sapore. Il pane dell’uomo antico non aveva sicuramente nulla in comune con quello dell’uomo di oggi, ma da quel momento è iniziato il cammino e l’evoluzione di questo alimento.
Gli Egiziani segnarono la prima grande rivoluzione mettendo a punto dei forni in cui cuocere le pagnotte a temperature maggiori e scoprendo la magica trasformazione del glutine che si formava lasciando la farina a contatto con l’acqua.
Dagli egiziani le tecniche di preparazione e cottura del pane furono proseguite dai Greci che dipinsero sui loro forni terribili facce di demoni affinchè tenessero lontani coloro che volevano provare ad aprirli. La civiltà greca iniziò ad aggiungere nuove spezie e nuovi aromi al pane, arrivando a creare circa 72 tipi diversi di pani.
Dai Greci ai Romani, l’altra grande tappa della panificazione. I Romani allestirono nel 168 a.C. i primi forni pubblici in città e diedero inizio all’era artigianale del pane, utilizzando farine bianche e più raffinate. Il procedimento di preparazione del pane ha poi continuato a perfezionarsi fino all’epoca di Maria de’ Medici che ottimizzò la lievitazione con l’aggiunta del lievito di birra.
L’evoluzione che seguì fu poi segnata non solo da rivoluzioni di ingredienti ma anche da quelle sociale. Il pane divenne simbolo delle diverse classi sociali: i ceti agiati iniziarono a mangiare solo pane bianco mentre le classi più povere usavano pagnotte di grano mescolate con orzo, segale o avena. Arrivarono poi i nuovi sistemi di macinazione i forni a gas ed elettrici e nuovi ingredienti e migliorarono l’impasto fino ad ottenere la fragranza dei nostri giorni. (testo da kitchen.it)

29 dicembre 2006

27 dicembre 2006

La tradizione dell'albero di Natale

(disegno di Nahoco Uchigaki)

I nostri colleghi di Chiodo schiaccia chiodo hanno già parlato della tradizione del presepe in Italia. Adesso vi parleremo noi di un'altra tradizione natalizia, quella dell'albero di Natale. Leggiamo a ilnatale.org:
Presso i Celti ogni mese era posto sotto la protezione di un albero, ma vi erano dei giorni speciali che avevano un albero tutto per sé. Era il loro un calendario lunare, composto di tredici mesi di 28 giorni per un totale di 364. Ma ancora restavano 24 ore, l'equivalente del nostro 23 dicembre. Un giorno mancante, intercalare, ritenuto vigilia del solstizio d'inverno, considerato nefasto, e dedicato al tasso, l'albero del lutto. Il 24, invece, i festeggiamenti erano presieduti dall'abete, l'albero della nascita, dono della benevolenza divina e simbolo di immortalità (da qui l'uso di piantare un albero quando nasce un bambino, vedi "Battesimo"). Al solstizio d'inverno il grande dio germanico Odino veniva rappresentato da un abete verde ornato di spighe ed esaltato con il nome di Yule, dal gallico gale, ruota. Ancora oggi, nei Paesi nordici, è chiamato Yule e "albero di Yule" il tradizionale abete decorato - albero di Natale.

Virgilio racconta che anche i Romani usavano portare in giro durante i Saturnali un giovane abete augurale. Nulla di nuovo dunque nell'albero delle nostre feste che alcuni fanno risalire a Martin Luterò e altri al marito della regina Vittoria. La verità è che questa tradizione si ritirò con l'avanzare di altre credenze. Osteggiata dalla Chiesa che amava di più il presepio, fu combattuta dai puritani che nel 1642 fecero bruciare tutti i rami di sempreverdi con cui i londinesi avevano decorato la città. Calmate le acque, come tutte le cose forti e importanti, tornò a diffondersi e oggi, vero o finto, un albero pieno di luci è in ogni casa.

Cosa ne pensate? Amate anche voi questa antica tradizione?

18 dicembre 2006

Le ricette di Natale (anche per i bambini)

Da www.ilnatale.org riportiamo qui alcune ricette tradizionali del Natale, per farle anche con l'aiuto dei bambini

Dolci di Natale

Ogni festa che si rispetti è accompagnata da sapori e dalla cucina tipica che con le ricette tradizionali mantiene vive usanze ormai consolidate. Per quanto riguarda il Natale, vanno segnalati i dolci di Natale. Sulla nostra tavola possiamo sempre trovare, nel periodo natalizio, torrone, il pandoro o il tradizionale panettone con i canditi, biscotti e frollini di natale senza tralasciare il tronchetto di Natale ricoperto di cioccolata.

Le ricette per i dolci di Natale:

Ricette per la Vigilia di Natale

Il cenone della vigilia di Natale presenta piatti "magri" a base di verdure, legumi e pesce. Le ricette e la cucina della vigilia di Natale aveva nella tradizione un significato purificatorio, di penitenza e di astensione dagli eccessi quotidiani.


Ricette per il Pranzo di Natale

Il pranzo di Natale presenta ricette e pietanze tipiche, differenti a seconda delle diverse ricette tradizionali regionali italiane. A seguire alcuni piatti della cucina tipica di Natale. Ricette per il pranzo di Natale da copiare e cucinare per i propri cari, mantenendo vive le tradizioni per le feste, anche a tavola.