Visualizzazione post con etichetta diritti umani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta diritti umani. Mostra tutti i post

27 marzo 2012

Sciopero


(Foto da Stillinspiration)

Non pubblicheremo più post in segno di protesta contro i tagli all'istruzione, ai servizi pubblici e alla riforma del lavoro.

10 ottobre 2010

Wath are you stalking about?



(Italia: no Stalking from MeltingLAB on Vimeo.)

Questo è uno spot del governo italiano contro lo stalking. Uno spot, che secondo il ministero delle Pari Opportunità, spiega l'entrata in vigore della legge sullo stalking (2009). Con questo cortometraggio, il ministero vorrebbe spiegare cosa si intende per "comportamenti persecutori" e cerca di promuovere le nuove tutele previste dalla legge. Promuove, inoltre, l'utilizzo del numero gratuito antiviolenza e antistalking 1522.
Lo stalking, secondo wikipedia,
è un termine inglese (letteralmente: persecuzione) che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un'altra persona, perseguitandola ed ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Questo tipo di condotta è penalmente rilevante in molti ordinamenti; in quello italiano la fattispecie è rubricata come atti persecutori, riprendendo una delle diverse locuzioni con le quali è tradotto il termine stalking. Il fenomeno è anche chiamato sindrome del molestatore assillante.

Siamo rimasti sorpresi quando, dopo questa sanguinosa estate (nove donne uccise in un mese), questi gravissimi delitti sono stati classificati dai mass media come "stalking" e gli assassini "stalker": "L'estate degli stalker".

(Immagine da
Speculummaius)

Infatti, i giornalisti li ritengono "delitti di amore" o "delitti passionali". Altri curiosi titolari di giornali:
- Delitti e passioni, nove donne uccise in un mese
- Una calda estate di amore e sangue
- Quando la passione diventa omicidio
- Folle di gelosia, uccide la sua donna e si suicida

Ma leggendoli, non è chiaro chi sia la vittima, l'assassino in preda alla follia e alla gelosia o le donne che sono state uccise?
E voi, cosa ne pensate? Secondo voi, l'omicidio di una donna può considerarsi un modo estremo di "stalking"? E poi, qual è il ruolo dei mass media quando danno queste notizie? È bene che ogni giornale o trasmissione esprima il proprio punto di vista così come si fa adesso?

8 marzo 2009

Prada: il vero prezzo del lusso


(Immagine da Internet)


In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Campagna Abiti Puliti denuncia le violazioni dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della ditta DESA in Turchia, che produce articoli di pelle per diverse firme di lusso, soprattutto per l’italiana Prada, ma anche per altre come Mulberry, Louis Vuitton, Samsonite, Marks&Spencer o El Corte Inglés. I sindacati turchi hanno iniziato un’azione di protesta internazionale contro Prada. Le proteste hanno avuto luogo a Madrid, Barcellona, Bilbao, Vitoria, Valenza, Londra, Parigi, Milano e Istambul.

Nicole Farhi racconta: "Le condizioni nelle tre fabbriche turche della DESA sono pessime: i salari sono molto bassi, le ore di lavoro eccessive, le condizioni di salute e sicurezza insufficienti. I lavoratori denunciano che non ci sono abbastanza servizi igienici per tutti e quelli esistenti sono sudici. L'unica acqua da bere proviene da un buco ricavato nel pavimento del bagno".


"I consumatori potrebbero pensare che spendendo 990 euro per una borsa Nappa Patch di Miu Miu (Prada) - uno dei i modelli prodotti dai lavoratori della DESA - stiano acquistando un prodotto esente da sfruttamento che non cancella la dignità di chi lo produce. Questo caso dimostra che non è così" - sostiene Deborah Lucchetti della Campagna Abiti Puliti.


Se volete firmare la petizione internazionale per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della DESA, cliccate qui.

25 novembre 2008

Giornata internazionale contro la violenza alle donne

(Foto dal Comune di Bolzano)

Secondo l'Istat sono 6 milioni 743 mila le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita. 5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961 mila violenze fisiche (18,8%). Capelli tirati, spinte, schiaffi, calci, pugni e persino morsi: i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, che nella quasi totalità dei casi non vengono denunciate.
La Pubblicità Regresso delle Acli - inserita tra le pagine del mensile associativo Aesse e scaricabile anche online (www.acli.it/aesse) - intende richiamare l'attenzione dei lettori e dell'opinione pubblica su questo tema. Una campagna di comunicazione sociale, realizzata in collaborazione con l'agenzia Scrittura.org, che utilizza ogni mese gli stereotipi della pubblicità ed il linguaggio commerciale più spinto per ricordare i problemi sociali più urgenti, proponendo al contempo una parodia un po' cinica della pubblicità tradizionale. (tratto da Acli.it)

Cosa ne pensate di questa pubblicità?

La campagna "Say NO to violence against women", lanciata nel novembre 2007 da UNIFEM, intende dimostrare l'esistenza di un movimento globale di persone, in costante aumento, che chiede ai Governi di tutto il mondo di considerare una priorità la fine della violenza contro le donne.

UNIFEM si è posta come obiettivo quello di raggiungere, entro il prossimo 25 novembre, 1 milione di firme attraverso la petizione on-line disponibile sul suo sitoweb. Le firme raccolte saranno consegnate al Segretario Generale Ban Ki-moon durante un evento organizzato dalle Nazioni Unite a New York in occasione della Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro internazionale contro le donne.(tratto da Amnesty.it)


23 maggio 2007

Crimen Sollicitationis




Questo servizio della BBC racconta l'esistenza di un documento ufficiale della Chiesa Cattolica chiamato Crimen Sollicitationis che spiega come i membri della gerarchia della Chiesa devono occultare i crimini sessuali. Sul Blog di Beppe Grillo potrete leggerne di più. Il Vaticano è coninvolto in questo scandalo e il documentario non è andato mai in onda in Italia. Grazie al sito di bispensiero.it è disponibile la versione tradotta in italiano.

8 marzo 2007

8 marzo, la giornata internazionale della donna



(foto da www.comune.modena.it)

L'otto marzo è, come tutti sapete, la giornata internazionale delle donne. Vi invitiamo a leggere il post di Chiodo Schiaccia Chiodo e questo articolo sulle origini di questa giornata e su come si festeggia oggi in Italia (le mimose che vengono regalate alle donne e il modo in cui alcune ragazze italiane commemorano questa giornata...). Ci è sembrato anche molto interessante ricordarne non solo le origini, ma anche il senso. Perciò, vi riportiamo alcune notizie che abbiamo letto sul sito di Amnesty International :

La violenza sulle donne è un cancro che divora il cuore di ogni società, in ogni paese del mondo. Sia in tempo di pace che in tempo di guerra, le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere donne. A milioni vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, private del diritto all’esistenza stessa. Almeno una donna su tre, nel corso della propria vita, ha subito gravi forme di violenza.

La violenza colpisce in più modi le donne nei conflitti armati: le bambine soldato sono regolarmente stuprate dai propri commilitoni; le donne e le bambine estranee ai combattimenti vengono mutilate, stuprate e uccise come si trattasse di trofei di guerra; il rientro dei soldati nelle proprie case produce un ulteriore aumento della violenza domestica.
Milioni di donne sono sottoposte a violenza domestica da parte dei propri compagni e familiari, la vergogna e il timore le inducono a non denunciare l’accaduto e, quando trovano questa forza, raramente vengono prese sul serio. Il fenomeno è diffuso ovunque, Europa compresa.

In questo sito abbiamo conosciuto questa iniziativa, la proiezione del film Aspettando Bordertown a Roma, alla Casa del Cinema (largo M. Mastroianni 1, a partire dalle 10).

“Bordertown”, presentato al recente Film Festival di Berlino, in uscita in Italia il 23 marzo col patrocinio di Amnesty International, racconta 14 anni di omicidi seriali di donne nello Stato messicano di Chihuahua. La protagonista, Jennifer Lopez, cui Amnesty International ha conferito quest’anno il proprio premio “Artists for Amnesty”, è una giornalista che indaga su questi delitti irrisolti.

Dal 1993, più di 400 donne sono state barbaramente assassinate a Ciudad Juárez e in altre città dello Stato messicano di Chihuahua. Le indagini locali sono risultate profondamente inadeguate, tra depistaggi, colpevoli ritardi, mancato transennamento e protezione della scena del delitto e falsificazione delle prove.

E poi...

Ricordate la pubblicità di Dolce e Gabbana che è stata ritirata in Spagna? Anche su questo parla il sito di Amnesty:

La Sezione Italiana di Amnesty International ha duramente criticato la nuova campagna pubblicitaria di Dolce e Gabbana, presentata in questi giorni anche in Italia.
La campagna pubblicitaria di Dolce e Gabbana presente sui mezzi d'informazione rischia di rappresentare un'apologia dell'uso della violenza nei confronti delle donne ed è un contributo veramente inaccettabile dei due stilisti italiani alla vigilia della Giornata internazionale della donna. L’associazione auspica che, come recentemente successo in Spagna, sia ritirata al più presto.
Dal 2004, Amnesty International conduce la campagna mondiale "Mai più violenza sulle donne", per denunciare e fermare un fenomeno che colpisce, in molti paesi, due donne su tre e da cui l'Italia non è affatto immune, come denunciato dall'ultimo rapporto Istat. Il diritto delle donne a vivere libere dall'incubo della violenza ha bisogno di tutto meno che di immagini come quelle di Dolce e Gabbana.

12 gennaio 2007

Fate gli auguri a Bush

(disegno di Toshiko Tazaki)

Il sito spagnolo di Amnesty International fa gli auguri a George W.Bush nel quinto anniversario del Campo di detenzione di Guantanamo. Le ragioni di questi auguri sono:

1. Riuscire a mantenere aperto un centro di detenzione illegale durante cinque anni con l’indifferenza dei governi di tutto il mondo.

2. Il disprezzo della Convenzione di Ginevra.

3. La detenzione senza giudizio di centinaia di persone, torturate sistematicamente.

4. La scomparsa di un numero sconosciuto di persone (in nome della libertà, però!)

5. l’ammissione di prove ottenute mediante tortura.

6. la collaborazioni di molti paesi, fra cui gli europei, che hanno lasciato in prestito le loro basi e aeroporti.

Per fare gli auguri a Bush ed esigere la chiusura di questo centro di detenzione illegale, potete firmare qui. Per leggere il sito italiano, cliccate qui.

4 gennaio 2007

L'Italia e l'Europa contro la pena di morte

(foto da Internet)
Dopo la condanna a morte e l'esecuzione di Saddam Hussein, l'Europa chiede l'abolizione della pena di morte. Due paesi membri delle Nazioni Unite applicano la pena capitale, gli Stati Uniti e la Cina, ma per l'Europa, democrazia e pena di morte sono incompatibili. Il Presidente del Consiglio Romano Prodi si è impegnato in prima persona in favore di una moratoria generale: "La pena di morte va tolta per tutti e da tutti i paesi. La politica italiana agirà in questo senso". Roma ha ricevuto il sostegno anche della Francia, che ha sottolineato l'importanza di una posizione comune europea contro la pena capitale. Inoltre, il nuovo segretario generale dell'ONU Ban Ki Moon si pronuncia ora contro la pena di morte, anche se precedentemente aveva detto: "Sulla questione della pena capitale la decisione spetta singolarmente a ogni stato che fa parte dell'ONU". Una dichiarazione stupefacente.
Noi siamo contro la pena di morte in ogni caso, e abbiamo scelto la foto del Colosseo illuminato perché le sue luci cambiano ogni volta che nel mondo si commuta una condanna a morte.
(Immagine da Amnesty International)