21 gennaio 2007

Avere il cognome della madre

(immagine da www.marzorati.org)

In un articolo di Mario Baudino intitolato Nel nome della madre, apparso su La Stampa, si spiega uno dei cambiamenti recenti nella legge italiana, la possibilità di dare ai figli il cognome materno, o tutti e due, il materno e il paterno:

(...) I cognomi ce li siamo trovati pronti alla nascita, e come spiega lo storico della lingua, che a essi ha dedicato un capitolo nel prossimo libro in uscita per Einaudi, hanno cominciato a funzionare veramente proprio quando hanno perso il loro senso originario. Alcuni linguisti, aggiunge, sostengono che siano l’unico tipo di parole prive di significato. Sono un’etichetta astratta, un suono magico e ancestrale che non si discute, si accetta e basta. La legge ha sempre previsto la possibilità di cambiare solo quelli “ridicoli o vergognosi” o che rivelano “origine naturale”, e in questo caso ci si rivolge al Prefetto. Per il resto a ciascuno il suo, anche se non l’ha scelto. Nessuno, d’altra parte, ha scelto di nascere.
Il cognome è la fatalità. Ci raccorda - diciamolo pure: del tutto arbitrariamente - a una lunga e insondabile catena di antenati. Maschi, naturalmente. Ora la commissione di Palazzo Madama ha licenziato un testo di legge dove si prevede che sarà possibile dare ai figli entrambi i cognomi dei genitori - come è tradizione in Occidente nei paesi ispanofoni e lusofoni - o anche uno solo dei due, a scelta. Sembra una banale decisione di buon senso, anche se molto osteggiata; ma potrebbe essere un terremoto, non solo linguistico, e non necessariamente negativo. Enzo Caffarelli, direttore della Rivista Italiana di Onomastica e coordinatore scientifico del Laboratorio Internazionale di Onomastica dell’Università di Roma, insomma il massimo esperto in materia, non sembra preoccupato. E L’impressione è che possa esserlo davvero, un terremoto, ma ci si abituerà presto. Diverso sarebbe se, come altrove proposto o realizzato, la scelta fosse lasciata al figlio giunto alla maggiore età. Per le implicazioni familiari che potrebbe avere nel caso fosse dettata da un’esplicita preferenza per un genitore o dal rifiuto nei confronti dell’altro. (...)

Era ora, o no? Voi cosa ne pensate?
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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, direi un po' maliziosamente che la ascendenza materna è sempre accertata, quella maschile... non tanto!

Anonimo ha detto...

Della nuova legge si lagnano solo i maschilisti e i cattolici (guarda un pò!)
Il testo approvato mi piace, a parte il meccanismo dell'ordinamento alfabetico in caso di discordia tra i genitori che dà un vantaggio preliminare ad una delle due parti, allora è meglio il lancio della monetina...
Un sito ricco di info sull'argomento lo trovate all'indirizzo http://nuke.cognomematerno.it

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con questa legge, anche se porterà come conseguenza qualche ragione in più alle coppie per litigare.