(foto da Internet)Era conosciuto come l’ artefice del successo artistico di Sofia Loren, che poi è diventata sua moglie, aiutandola fin dall’ inizio della carriera nella sua scalata verso Hollywood. Carlo Ponti, nato a Magenta, in provincia di Milano, l’ 11 dicembre del 1913, è stato un grande produttore, una di quelle figure mai troppo rimpiante dell’ imprenditoria cinematografica, culturalmente coraggioso e e accorto. Aveva cominciato a produrre a Milano, fra il ’40 e il ’43, distinguendosi con pellicole di origine letteraria: film quali "Piccolo mondo antico" , "Sissignora", "Giacomo l’idealista", tali da imporlo a livello nazionale. La Lux di Renato Gualino, la maggiore società di produzione di quegli anni, gli affidò la realizzazione di film come "Gioventù perduta di Germi", "Senza pietà" e "Il mulino del Po di Lattuada", "Fuga in Francia" di Soldati, nei quali portò la sua visione di un cinema non strettamente ancorato a interessi mercantili.
Nel 1950 si unì a Dino De Laurentiis, costituendo un binomio produttivo fra i più attivi, pieno di progetti ambiziosi, quando in Italia si giravano molti film. Con il collega partenopeo realizzò, fra gli altri, "Anna di Lattuada", "Anni facili di Zampa", "La stradà di Fellini", "Europa 51" di Rossellini. Tra il ’54 e il ’58, che comincia il suo rapporto con Sofia Loren, giovane attrice che aveva conosciuto in un concorso di bellezza e di cui si era invaghito come produttore e come uomo. Da questo momento ne accompagnò l’ ascesa producendo per lei film di grosso impegno internazionale: "Orchidea nera" di Martin Ritt, "Il diavolo in calzoncini rosa" di George Cukor, "Lady L" di Peter Ustinov, "I sequestrati di Altona" di Vittorio De Sica, per ricordare soltanto qualche titolo. Nel frattempo si impegnò anche in produzioni nazionali come "L’ isola di Arturo" e "La noia di Damiani", "La donna scimmia di Ferreri", "La decima vittima" di Petri, legando la propria attività soprattutto al nome di Michelangelo Antonioni, di cui produce "Blow Up", "Zabriskie Point" e "Professione reporter".
Uno dei maggiori successi di Carlo Ponti resta però "Il dottor Zivago", coproduzione internazionale che con la regia di David Lean porta sullo schermo il celebre romanzo dello scrittore russo Boris Pasternak. Produttore di un centinaio di film, Carlo Ponti ha al suo attivo molti altri titoli: "Rappresaglia", "Il disprezzo", "I girasoli", "Una giornata particolare", "Brutti, sporchi, e cattivi", fino a "Sabato, domenica e lunedì" dalla commedia di Eduardo.
Nel 1966 aveva concluso la sua complicata vicenda giuridica matrimoniale con Giuliana Fiastri, la prima moglie, e, dopo aver ottenuto il divorzio in Francia, aveva potuto finalmente celebrare le nozze con Sofia Loren.
Per fare ciò era diventato cittadino francese poiché a quel tempo in Italia non c’era ancora il divorzio. Dall’ unione è nato, nel 1968, Carlo Junior, e, cinque anni dopo, nel ’73, Edoardo. Ponti si caratterizzava per il temperamento autoritario, deciso, che lo portava a frequenti contrasti con i suoi registi. Celebri gli scontri con De Sica, al quale soppresse un episodio dell’ "Oro di Napoli", e Ferreri, al quale boicottò "L’uomo dei cinque palloncini", riducendolo a un breve racconto che poi fece infilare in un altro film.
Articolo tratto da Lastampa.it
10 gennaio 2007
E' morto Carlo Ponti
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