29 giugno 2007

Luca Pacioli e "Il libro di magia più antico del mondo"

(Immagine da ritrattopacioli.it)


Abbiamo letto sul giornale spagnolo El País che il matematico statunitense David Singmaster (noto per avere risolto il cubo di Rubik) ha scoperto quel che è stato chiamato “il libro di magia più antico del mondo”, un libro di prestidigitazione del Rinascimento. Un articolo simile è stato pubblicato da The Guardian.

Ma questo non è del tutto vero. Quello che ha fatto Singmaster è promuovere la traduzione all’inglese del libro di Luca Pacioli, De viribus quantitatis (sul potere dei numeri), che, a quanto dicono gli articoli sopra citati, è stato scoperto recentemente nell’Università di Bologna.

De viribus quantitatis è uno dei libri del matematico italiano Luca Pacioli. Infatti, questo libro non era occulto, e Carlo Pedretti, esperto in storia dell’arte aveva già studiato il volume nel 1954.

La notizia di questa "scoperta" avrà probabilmente qualcosa a che vedere con il fatto che la traduzione sia stata incaricata dal Conjuring Arts Research Centre in New York, e che prevede un favoloso incasso con la pubblicazione di questo manuale... una vera e propria magia!

Il libro fu scritto da Luca Pacioli in italiano fra il 1496 e il 1508, e si tratta di un libro su “ludi matematici”. Leggiamo su Wikipedia:

È stato messo in evidenza come Luca Pacioli oscilli tra due concezioni antitetiche della matematica: una di natura pratica e l’altra di natura speculativa, in rapporto alla quale egli non esita ad aderire alle suggestioni mistico-magiche del platonismo umanistico. Si rivelerebbero in questo i limiti della sua preparazione scientifica.

In realtà l’opera di Luca Pacioli va vista nel contesto culturale del Rinascimento italiano. Pacioli non è - come vistosamente non lo è il suo contemporaneo Girolamo Cardano e come non lo sarà, più tardi, neppure Keplero - un matematico in senso stretto; egli stesso dichiara che per scienza matematica si deve intendere la somma di aritmetica, geometria, astrologia, musica, prospettiva, architettura e cosmografia.

È questa summa di saperi e di rimandi concettuali tra essi che lo incuriosisce e lo affascina. I rapporti con la nascente classe mercantile a Venezia, a Firenze, a Milano, a Roma e nelle molte altre città italiane dove ebbe modo di insegnare, ma anche la frequentazione di famosi artisti del tempo che lo mettono al corrente della pratica della pittura e dell’architettura, lo sollecitano ad esplorare - con la stessa curiosità e senza avvertire alcuna frattura concettuale - i rapporti tra matematica applicata e matematica teorica.






Illustrazioni di Leonardo Da Vinci per il De Divina Proportione di Luca Pacioli (1498)

Uno dei libri più importanti di Pacioli è "De divina proportione", dedicato al rapporto aureo, e che contiene al suo interno delle splendide illustrazioni disegnate da Leonardo da Vinci. Questo libro, oltre a essere un testo di matematica, è anche un trattato di pittura, e rivela attraverso il rapporto aureo, le armonie delle forme. In questo modo, le sue proprietà diventano accessibili a tutti gli artisti.

L'enigmatico dipinto che rappresenta Luca Pacioli è un'opera attribuita a Jacopo de Barbari che si conserva nella Pinacoteca del Museo Capodimonte di Napoli.

Potete inoltre visitare la Fondazione che ha il nome di questo illustre matematico, la Fondazione Luca Pacioli.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'amicizia tra uno dei più grandi geni e artisti della storia dell'umanità, Leonardo Da Vinci, e Fra Luca Pacioli, francescano, matematico, tutore, insegnante, pubblicista e punto di riferimento nella storia della tenuta della contabilità con il metodo della partita doppia, appare sconosciuta ai più ma di grande interesse, in un periodo di grande fermento come il Rinascimento italiano, negli anni dell'epopea della scoperta del Nuovo Mondo e nell'epoca di crescita di una nuova classe mercantile che doveva "tenere i propri conti" e abbellire le proprie dimore con opere d'arte, oggi di inestimabile valore.
Guido Tescaroli
Mantova

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie