27 novembre 2006

Au revoir, Monsieur Noiret.


(foto da Internet)
La scomparsa di Philippe Noiret lo scorso 23 novembre ci ha lasciato un enorme vuoto, soprattutto agli amanti del cinema. La sua carriera si è divisa fondamentalmente tra la Francia e l'Italia. Ha lavorato con i registi Mario Monicelli, Marco Ferreri, Patrice Leconte, Giuseppe Tornatore, Louis Malle, René Clair, Bertrand Tavernier, Francesco Rosi e Ettore Scola. Il giornale Il Giorno ci riporta queste sue parole:
«Vivo ritirato vicino a coloro che amo, immerso nella natura tra i miei cavalli e i miei cani. La pigrizia è la madre di tutte le virtù… Leggo moltissimo, mi sento interessato a tutto meno che alla politica francese. Mi considero di sinistra, ma non sono schierato: non ho nessun messaggio da trasmettere, nessuna lezione da dare, tanto meno alla televisione, che odio cordialmente. Rivendico il mio statuto di saltimbanco, il diritto alla frivolezza. Non ho il gusto della trasgressione, forse sono troppo banale per essere un grande artista, ma sono un buon artigiano. Far bene e lasciar dire…. La sola associazione cui appartengo è Amnesty International, il solo impegno che valga la pena di prendere… Non mi considero un saggio, ma aspiro a diventare un vecchio elefante. Non sono soddisfatto di me, vorrei sempre superarmi, eliminare le scorie, andare all'essenziale... Ho un sacro orrore delle etichette. In Francia adorano catalogare tutto, per sfuggire alla catalogazione tento di muovermi tra ruoli molto diversi, la varietà è un mio punto d'onore. Non si fa questo mestiere per annoiarsi o annoiare la gente...».
Con questo post vogliamo unirci all'omaggio che gli hanno già fatto i nostri colleghi di Chiodo schiaccia chiodo della E.O.I. di Sagunt. L'unica consolazione che ci resta è la possibilità di rivedere i suoi film.

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